Un attacco squadrista totalmente ignorato dalla polizia che è sfociato poi a piazza Navona in uno scontro con un gruppo di militanti di sinistra
Roma, mentre il Senato converte in legge il decreto Gelmini, gli studenti sono in piazza sotto Palazzo Madama a manifestare. La tensione sale questa volta non con la polizia ma con gli appartenenti al Blocco Studentesco, gruppo di cui fanno parte studenti di estrema destra. Infatti come già era successo nei giorni scorsi provano a prendere la testa del corteo con la forza arrivando questa volta con un camoincino pieno di bastoni e spranghe che non tardano ad utilizzare. Ci rimette un ragazzino che circondato viene picchiato, tutto sotto gli occhi delle forze dell'ordine, non poche dato che ci troviamo davanti al Senato.Ma non basta, l'aggressione squadrista non si ferma e il camioncino in tutta tranquillità raggiunge una piazza Navona piena di studenti, mentre il corteo in arrivo dalla Sapienza viene bloccato dalla polizia. Ma alla spicciolata questi ultimi entrano anche loro nella piazza dove trovano i componenti del Blocco Studentesco armati di mazze e bastoni tricolori che attaccano. Ovvio lo scontro e le botte, lento, molto lento l'intervento delle forze dell'ordine che entrano in azione solo dopo che la rissa è in uno stadio avanzato.Il risultato? Quattro feriti, molte botte per quelli del Blocco Studentesco, una ventina di ragazzi dell'estrema destra fermati e due persone arrestate, in perfetto stile bipartisan “una di qua e una di là”. Si tratta di un ragazzo, Michele Bauml, studente di destra, e Yassir Goretz, responsabile sicurezza del Prc. Una previsione, anzi un “sogno”che si avvera dato che la destra al governo non faceva altro che ripetere come gli studenti fossero fomentati da estremisti di sinistra! Per entrambi è stato convalidato l'arresto e saranno processati per direttissima, il primo per resistenza il secondo per lesioni e resistenza. Tanta la solidarietà a Yassir «presente ai disordini con l'unico fine di portare solidarietà a studenti e docenti pacifici» afferma il segretario di Rifondazione comunista Ferrero.Di «prove generali delle istruzioni date da Cossiga» parla invece Diliberto.
Roma, mentre il Senato converte in legge il decreto Gelmini, gli studenti sono in piazza sotto Palazzo Madama a manifestare. La tensione sale questa volta non con la polizia ma con gli appartenenti al Blocco Studentesco, gruppo di cui fanno parte studenti di estrema destra. Infatti come già era successo nei giorni scorsi provano a prendere la testa del corteo con la forza arrivando questa volta con un camoincino pieno di bastoni e spranghe che non tardano ad utilizzare. Ci rimette un ragazzino che circondato viene picchiato, tutto sotto gli occhi delle forze dell'ordine, non poche dato che ci troviamo davanti al Senato.Ma non basta, l'aggressione squadrista non si ferma e il camioncino in tutta tranquillità raggiunge una piazza Navona piena di studenti, mentre il corteo in arrivo dalla Sapienza viene bloccato dalla polizia. Ma alla spicciolata questi ultimi entrano anche loro nella piazza dove trovano i componenti del Blocco Studentesco armati di mazze e bastoni tricolori che attaccano. Ovvio lo scontro e le botte, lento, molto lento l'intervento delle forze dell'ordine che entrano in azione solo dopo che la rissa è in uno stadio avanzato.Il risultato? Quattro feriti, molte botte per quelli del Blocco Studentesco, una ventina di ragazzi dell'estrema destra fermati e due persone arrestate, in perfetto stile bipartisan “una di qua e una di là”. Si tratta di un ragazzo, Michele Bauml, studente di destra, e Yassir Goretz, responsabile sicurezza del Prc. Una previsione, anzi un “sogno”che si avvera dato che la destra al governo non faceva altro che ripetere come gli studenti fossero fomentati da estremisti di sinistra! Per entrambi è stato convalidato l'arresto e saranno processati per direttissima, il primo per resistenza il secondo per lesioni e resistenza. Tanta la solidarietà a Yassir «presente ai disordini con l'unico fine di portare solidarietà a studenti e docenti pacifici» afferma il segretario di Rifondazione comunista Ferrero.Di «prove generali delle istruzioni date da Cossiga» parla invece Diliberto.
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