Si celebra oggi, 2 ottobre, la 'Giornata internazionale della nonviolenza'. Istituita dall''Onu lo scorso anno, la giornata - che ricorre nell'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi - intende "promuovere una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione e della nonviolenza". "L’ispirazione che ci viene dal Mahatma Gandhi è oggi necessaria più che mai" - evidenziava il Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-Moon lo scorso anno inaugurando le celebrazioni della giornata. Nel suo messaggio per la Giornata odierna Ban Ki-Moon sottolinea lo "speciale significato" della ricorrenza quest'anno in cui si celebra il 60° anniversario della 'Dichiarazione Universale dei diritti umani'. "C'è un profondo filosofico legame tra i principi fondamentali dei diritti umani racchiusi nella Dichiarazione Universale e quelli praticati dal Mahatma Gandhi" - afferma Ban Ki-Moon mettendo in risalto che "la risposta per il Mahatma Gandhi è da trovarsi nell'agire" - cioè secondo le parole del Mahatma - "un'oncia di azione ha più valore di tonnellate di predicazione". "E' nostro impegno assicurare che i diritti proclamati nella Dichiarazione Universale diventino una realtà viva, che siano conosciuti, compresi e goduti da tutti e ovunque" - continua Ban Ki-Moon. Ricordando che "i diritti di troppi popoli sono tuttora violati il Segretario Generale dell'Onu conclude sottolineando che "proprio per questo l'eredità del Mahatma Gandhi è oggi più importante che mai". In occasione della Giornata ha preso il via il progetto "Interventi civili di pace", frutto di un coordinamento tra sette diversi soggetti della società civile italiana attivi nel campo dell’educazione alla pace e alla nonviolenza e dei diritti umani. Numerosi gli eventi e le manifestazioni nel mondo e anche in Italia: in particolare vanno ricordati quelli promossi e segnalati dal movimento Umanista che dal 17 al 19 ottobre celebrerà il Forum Umanista Europeo con il convegno "La forza della nonviolenza". A Firenze nell'ambito della campagna 'Il prossimo sono io' verranno esposte in Piazza della Signoria le centinaia foto di persone che si sono fatte fotografare per denunciare le "politiche della sicurezza" che colpiscono gruppi circoscritti e minoranze, finendo per negare i diritti di tutti. Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo presenta sul settimanale online "La nonviolenza è in cammino" diversi interventi di approfondimento e attualità sulla nonviolenza. "Antica come le montagne ma attualisssima, la nonviolenza" - afferma Michele Boato. In tempi di Irak, Afghanistan, Georgia, persecuzione dei rom, minaccia nucleare, ecc. ecc. la nonviolenza è un faro che ci deve guidare sia nelle nostre azioni, che nella valutazione di cio che succede nel mondo: stare dalla parte dei più deboli, dire la verità senza terrorismi di alcun genere, nella fiducia che anche il peggior "nemico" può cambiare, che la coscienza dei subalterni può ribellarsi, che la verità è rivoluzionaria. E' la forza della verità il cuore della nonviolenza così come Gandhi ce l'ha trasmessa, ma prima di lui Gesù Cristo, Ildeagarda da Bingen, Francesco e Chiara d'Assisi, Tolstoj, e una infinita processione di persone più o meno sconosciute, che ha difeso la terra, i poveri, i lebbrosi, gli extracomunitari. E' la nonviolenza il cuore del vero progresso, quello dei diritti, del ben-essere, della pace e della cooperazione". "Di fronte alla insidiosa e strisciante scia di violenza che serpeggia un po' ovunque non basta più sedersi a discutere sul da farsi. Bisogna agire, bisogna farsi sentire, bisogna non temere di far vedere che il popolo della nonviolenza esiste e resiste" - sottolinea suor Elisa Kidane nel suo intervento. "Nonviolenza, ce lo insegna Gandhi, non è latitanza dagli impegni sociali e politici. Di fronte alla insidiosa e strisciante scia di violenza che serpeggia un po' ovunque bisogna mettersi in marcia, avere il coraggio di camminare in mezzo alla gente, di entrare in tutti quei luoghi, quali la scuola, le università, le fabbriche, una volta fucine di cambi sociali in favore dei più deboli. Bisogna riappropriarsi dell'impegno morale di impedire che il male prevalga su questa nostra umanità, il cui unico sogno è di vivere dignitosamente. E' l'imperativo della nonviolenza. Sull'esempio di quelle miriadi di persone, in tutti i sud del mondo, che ogni mattina, nonostante il fardello che sono obbligate a portare sulle spalle, riprendono il cammino del coraggio e tracciano sentieri e mete per dare un volto nuovo a questa società, sazia di benessere e stanca di sognare". "Il ricordo del Mahatma Gandhi è ancora una volta occasione per accendere l'attenzione sulle tante violenze del nostro tempo; un'occasione per dire tanti no e un solo grande si': un'occasione per dire sì alla pace" - ribadisce Leoluca Orlando. "La pace è no alla guerra, ed è sì al rispetto della persona umana. Nonviolenza e pace si intrecciano vicendevolmente nel messaggio gandhiano in un tempo nel quale l'umanità si acquieta nel constatare e nel tentare di perseguire il no alla guerra, ma incapace di andare oltre, incapace di cogliere - come oggi ci ricordiamo di esser nostro dovere cogliere - l'obiettivo di vivere in un mondo senza violenze, senza guerre ma capace di vivere anche compiutamente il rispetto della persona umana, di ogni persona umana; il rispetto di quelli che sono - troppo volte mortificati - i diritti umani". [GB]
LETTERA AI TERREMOTATI
15 anni fa
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